Un'altra tragica scomparsa colpisce il mondo del teatro musicale: si è spento all'età di 75 anni il direttore romano Gianluigi Gelmetti. La notizia è stata data dai familiari tramite il Teatro dell'Opera di Roma, col quale aveva collaborato a lungo.
Un altro grave lutto colpisce il mondo del teatro musicale. Si è spento a Montecarlo, mercoledì 11 agosto all'età di 75 anni, il direttore Gianluigi Gelmetti, nato a Roma l'11 settembre 1945. Al momento non sono note le cause della morte.
Personalità di grande spicco nel panorama musicale mondiale, dopo essersi formato all'Accademia di Santa Cecilia – di cui poi divenne membro accademico - già da giovanissimo era stato allievo di Sergiu Celibidache, perfezionandosi poi con Franco Ferrara a Siena e con Hans Swarowsky a Vienna.
Nella sua lunga carriera è stato chiamato a dirigere le più grandi orchestre: la presenza sul podio della Berliner Philharmoniker ha segnato l’inizio della sua carriera internazionale, ma assai intensa è stato anche la collaborazione con i Münchner Philharmoniker.
Per una decina d'anni anni, dal 1989 al 1998, è stato responsabile della Radio-SinfonieOrchester Stuttgart; dal 2004 al 2008 conductor principale della Sidney Symphony Orchestra. Dal 2012 al 2016 era stato direttore stabile dell'Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo, ricevendo alla fine il titolo di Chef honoraire a vita e la nazionalità monegasca. Validissimo didatta, ha tenuto per lungo tempo – dal 1997 al 2014 – prestigiose ed affollate masterclasses di direzione all'Accademia Chigiana di Siena.
Più che il sinfonico, spicca l'operista
Pur frequentando abitualmente il repertorio sinfonico, tanto classico (ha diretto le integrali sinfoniche di Beethoven e di Brahms, oltre al Deutsche Requiem) che moderno: un suo album dedicato a Berg, Ravel e Stravinskij vinse nel 1992 un "Diapason d'or".
Ma è in quello operistico che Gelmetti ha conquistato massima notorietà, dirigendo in tutti i massimi teatri lirici sia in Italia sia all'estero, ed ha intrecciato un lungo e proficuo rapporto con la Royal Opera House di Londra e sopra tutto con il Teatro dell'Opera di Roma, di cui era attualmente direttore principale. Qui, fra l'altro, come direttore artistico propose nel 2004 la prima esecuzione assoluta di Marie Victoire di Respighi, e nel 2006 una ripresa della rarissima Sakùntala di Alfano.
Intensa l'attività discografica del maestro romano, che comprende fra l'altro la prima incisione mondiale de Le Danaïdes di Salieri. Molto Rossini nel suo carnet, sia in CD che DVD, anche per i buoni rapporti con il Festival di Pesaro e il Belcanto Opera Festival di Wildbad: Stabat Mater, Il barbiere di Siviglia, La gazza ladra, Maometto II (che ottenne un "Prix de la Critique"), Eduardo e Cristina, La scala di seta, Il signor Bruschino, L'occasione fa il ladro, La cambiale di matrimonio, Zelmira, Tancredi.
Di Puccini ha registrato La rondine e La bohème; di Verdi, La forza del destino ed Un ballo in maschera; di Mozart, Il ratto dal serraglio; di Piccinni, La Cecchina; di Mascagni, Iris e Le maschere (prima ed unica registrazione mondiale); di Respighi, La fiamma.
Non solo concertatore e compositore, ma anche regista
L'attività di compositore ebbe un ruolo marginale, ma non indifferente nella sua vita. Fra i lavori più significativi citiamo In Paradisum deducant te angeli, eseguito per la prima volta dall’Orchestra e dal Coro del Teatro dell’Opera di Roma (ed in seguito presentato a Londra, Budapest, Sydney, Monaco, Francoforte e Stoccarda); Algos e Prasanta Atma, composizioni commissionategli dai Münchner Philharmoniker, la seconda in memoria di Celibidache; e La cantata della vita fissata in un CD dall'Orchestra Sinfonica di Sydney.
Accanto all'attività di direttore d'orchestra, Gelmetti si è dedicato episodicamente anche alla regia teatrale: già allievo a Roma del grande Orazio Costa, si è talvolta esibito nella doppia veste di regista e direttore, anche di recente: nel 2018 aveva infatti inaugurato la stagione lirica del Teatro Bellini di Catania con La rondine di Puccini concertandola e dirigendo l'orchestra, e curandone la mise en scéne insieme ad Eeonora Paterniti.